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La disputa sul vapore tra Mosca e Kiev ha avuto (quantomeno nell’immediato) un botta compreso, sia sulle esportazioni dalla Russia, sia sul prezzo del combustibile, che dopo aver oscillato nervosamente al Ttf ha concluso la giornata di mercoledì 11 in ribasso del 5% a 93,7 euro attraverso Megawattora.
Si temeva che le forniture di Gazprom sarebbero crollate di un terzo, penalizzando proprio la rotta più importante attraverso l’Italia, che riceve il 40% delle importazioni dai vaporedotti via Ucraina. Ma la riduzione dei…