Prima di tutto il Qatar, gigante del Gnl con ambiziosi piani di sviluppo della produzione. Ma anche le compagnie statunitensi, che grazie allo shale gas sono diventate protagoniste al punto che già da anni sfidano Mosca sullo scacchiere energetico europeo. E a seguire tutti gli altri, compreso l’Azerbaijan, il più recente (e il più marginale) tra i fornitori del Vecchio continente, che ha raggiunto nel 2020 con l’avvio del Tap.
I negoziati per trovare alternative al gas russo – voluti dalla Casa Bianca…